Rif: 502
Comune: Bonnanaro
Il mulino è riportato nella cartografia I.G.M. F° 193, in scala 1:100.000 (“Bonorva”) e nell’ingrandimento in scala 1:25.000 (F° 193 I S.O. “Tiesi”- Ril. 1885). L’opificio è riportato in dettaglio nel Foglio 19 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Bonnanaro (ante 1931) sulla destra idrografica del Rio di San Giovanni, raggiunto da una lunga derivazione innestata nel corso d’acqua più a monte, poco a valle del Molino di S. Giovanni (Rif.083).
Il rudere del mulino presenta, seppur in precarie condizioni di conservazione, la muratura perimetrale completa oltre a quella di tramezzatura che divide la costruzione, a pianta rettangolare allungata, in tre ambienti, due dei quali comunicanti dall’interno. Il tetto, a doppia falda, risulta praticamente crollato. La pietra da costruzione è prevalentemente di natura vulcanica, costituita da blocchi di dimensioni variegate, posta ad opera incerta, con inserimenti e rinzeppature mediante ciottolame, mentre gli stipiti delle aperture sono realizzati con conci calcarei. Sia esternamente che internamente le murature sono coperte da intonacata, attualmente in via di disfacimento. Il locale ubicato sulla sinistra, rispetto alla vista frontale nella quale sono presenti le apertura, era quello adibito alla molitura; nel prospetto laterale è visibile, oltre ad una finestrella d’ispezione, il largo foro una volta attraversato dall’asse della ruota verticale che trasferiva il movimento rotatorio agli ingranaggi interni ubicati sotto il soppalco in muratura del quale, all’interno, si vede ancora parte della struttura, come pure gli scalini per accedervi alla sommità e nella quale erano ubicate le macine. E’ riconoscibile nel terreno, praticamente per tutto il suo sviluppo, la gora di alimentazione dell’opificio, sia in arrivo dal Rio San Giovanni sia di scarico verso lo stesso corso d’acqua, attualmente con funzione di drenaggio agrario.