Mulino (rif.736)

Mulino

Rif: 736
Comune: Tempio Pausania 

Descrizione:

Il mulino è individuato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 133, Comune di Tempio Pausania, anno 1848) nonché nei documenti catastali del Cessato Catasto di Sassari (Frazione R, Comune di Tempio, post 1881), derivante dai rilievi del Catasto De Candia.  La presenza dei “Mulini del Limbara” lungo questo affluente del Torrente Limbara è riportata nella carta I.G.M. F° 181 “Tempio Pausania" in scala 1:100.000 nonché negli ingrandimenti F° 181- IV in scala 1:50.000 (“Tempio Pausania”; Ril. 1897) e F° 181-IV S.E. in scala 1:25.000 (“Tempio Pausania”; Ril. 1897). L’opificio è riportato in dettaglio nello sviluppo B del Foglio 187 del primo impianto del catasto del Comune di Tempio Pausania (ante 1931) nella sinistra idrografica del Rio di li Molini, servito da una derivazione innestata poco a monte e che serve, in sequenza, altri tre mulini più a valle (rif.735, rif.484, rif.026), prima di riconfluire nel rio principale. Complessivamente nel Rio di li Molini risultano innestati otto opifici idraulici; quattro di questi (rif.026, rif.027, rif. 737, rif.738) si trovano in buone condizioni di conservazione, sicuramente a seguito di importanti opere di restauro da parte dei proprietari, seppur non siano ben evidenti i caratteri tipologici originari. Opifici idraulici in questo rio sono riportati anche nella vecchia carta del Touring Club Italiano in scala 1:250.000 (foglio “Tempio Pausania”, 1908-1916).

Il rudere, seppur in precarie condizioni di conservazione, presenta carattere tipologici peculiari. La costruzione presenta pianta rettangolare e risulta divisa in due ambienti, separati da una muratura aperta con un ampio arco. La pavimentazione originaria era sicuramente a quota inferiore rispetto al piano attuale. Nell’ambiente rivolto verso il corso d’acqua è evidente l’apertura nella muratura (ormai a livello del terreno) nella quale passava l’asse orizzontale che collegava una ruota verticale esterna al meccanismo di trasmissione indiretta interno alloggiato tra i supporti in muratura (dei quali si conservano alcune porzioni) della pedana rialzata sulla quale erano alloggiate le macine. Le murature perimetrali e interne risultano costruite con blocchi squadrati di granito, disposti in corsi orizzontali e legati con malta di terra, con inserimenti di ciottolame. Esternamente, solo il prospetto nel quale era sistemata la ruota verticale appare intonacata. Il tetto, ormai scomparso, sulla base del profilo della muratura, sembrerebbe a falda unica. 

Cartografia:


mappa


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