Rif: 227
Comune: Bauladu
Il mulino, con il toponimo M° Floris, è cartografato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 4, Comune di Bauladu, post 1847) sulla sinistra idrografica del Riu Mannu, dal quale proviene una derivazione che prima di giungere a questo opificio serve altre due costruzioni indicate entrambe con il toponimo M° Dessì. Lo stesso opificio è riportato nei documenti catastali del Cessato Catasto di Oristano (Frazione L, Frazione Q, Comune di Bauladu, post 1851), ugualmente raggiunto da una derivazione innestata nel Riu Mannu, a valle di altri opifici. Diversi opifici idraulici, seppur sia difficoltoso stabilirne la corrispondenza per via del dettaglio cartografico, sono riportati in questo contesto nel F° 26 “Oristano” del ”Atlante dell'Isola di Sardegna alla scala 1:50.000” (Ril. Alberto La Marmora - Carlo De Candia, 1834-1839). Il mulino è riportato anche nella carta I.G.M. F° 206 in scala 1:100.000 (“Macomer”; Ril. 1899) e negli ingrandimenti in scala 1:50.000, F° 206 III “Santu Lussurgiu”, e in scala 1:25.000, F° 206 III S.E. “Santu Lussurgiu”. In dettaglio il mulino è presente nel Foglio 15 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Bauladu (ante 1931) con il toponimo Mulineddu lungo una derivazione, denominata Riu Mulineddu, innestata più a monte sulla sinistra idrografica del Riu Mannu che, prima di giungere all’impianto, attraversa un'altra costruzione, localmente nota come “Lavatoio” (nella sopracitato tavoletta del Catasto De Candia viene individuata come M° Dessì). Una derivazione parallela a questa, innestata poco più a valle nel Riu Mannu, raggiunge direttamente un altro opificio denominato Mulinu ‘e Susu (rif. 229). Con basso dettaglio cartografico sono riportati in questa località opifici idraulici anche nella vecchia carta del Touring Club Italiano in scala 1:250.000 (foglio “Oristano”, 1908-1916).
Dell’opificio, ora utilizzato come ricovero di fortuna, si conservano solo alcune porzioni della struttura muraria costituita da pietrame di natura vulcanica, prevalentemente basalto, posto ad opera incerta. Probabilmente azionato con una ruota orizzontale, si riconosce la canaletta di derivazione passante accanto alla costruzione.