Rif: 077
Comune: Santu Lussurgiu
Il mulino è individuato nel Catasto del Real Corpo di Stato Maggiore Generale (Catasto De Candia) (tavoletta 14, Comune di Santu Lussurgiu, anno 1848) nel Rio Grande (Rio Sos Molinos), assieme ad altri circa 30 edifici contraddistinti dal simbolo di mulino, o ad essi pertinenti. Gli stessi sono riportati nei documenti catastali del Cessato Catasto di Oristano (Frazione Q, Comune di Santu Lussurgiu, post 1851), derivante dai rilievi del Catasto De Candia, sulla sinistra idrografica del Riu de sos Segados; nel Sommarione (tavola censuaria risalente al 1855) la proprietà risulta intestata a Matta Spissu Bachisio del fu Sebastiano, mugnaio. Il mulino è segnalato nella carta I.G.M. F° 206, in scala 1:100.000 (“Macomer”, ril. 1899) e nell’ingrandimento in scala 1:50.000 F° 206 III (“Santu Lussurgiu”, Ril. 1899). Il mulino è presente anche nel Foglio 71 in scala 1:2.000 del primo impianto del catasto del Comune di Santu Lussurgiu (ante 1931) sulla sinistra idrografica del Rio Molinos. In dettaglio questa carta riporta una sequenza “a cascata” di tre distinti edifici molitori, affiancati tra loro accanto al ponte, con arrivo della gora dal versante a quota superiore; la derivazione risulta innestata nel corso d’acqua principale più a monte ma giunge in questo sito dopo aver servito un altro mulino (rif. 234).
Il complesso molitorio, interessato da intervento di restauro, è costruito essenzialmente con pietrame di vulcaniti locali di diversa pezzatura, disposto in opera incerta; il tetto dei diversi corpi è a falda unica. Presenta praticamente tutti gli elementi tecnologici e funzionali, in parte ricostruiti, dell’attività molitoria, in particolare i meccanismi di trasmissione a ruota orizzontale, gli apparati di macinazione, il sistema di adduzione e distribuzione del flusso idrico.