Rif: 015
Comune: Aglientu
Il mulino è segnalato nella carta I.G.M. F° 168 in scala 1:100.000 (“La Maddalena”) e negli ingrandimenti I.G.M. F° 168 - III in scala 1:50.000 (“S. Franciscu di l’Aglientu”; Ril. 1896) e F° 168 – III N.E. in scala 1:25.000 (“S. Franciscu di l’Aglientu”; Ril. 1896) con il toponimo di “M° di Cuoni”, lungo il rio omonimo, a breve distanza da un insediamento denominato “Casa del Prete”. Nel Foglio 41 in scala 1:4.000 del primo impianto del catasto del Comune di Tempio - ante 1931 - (ridenominato F° 13, Comune di Aglientu) il mulino è riportato sulla sponda destra del Rio Cuoni in “Reg Lu Predi”, denominazione ancora richiamata localmente. Il mulino è riportato con il toponimo “Mol. di Cuoni” anche nella vecchia carta del Touring Club Italiano in scala 1:250.000 (foglio “Tempio Pausania”, 1908-1916).
Il suggestivo mulino costruito con pietrame e blocchi di natura granitica ha resistito ai piedi del torrente Cuoni anche alle più copiose piene. Il rudere di forma tozza, appoggiato alla scarpata nel lato interno e caratterizzato da gran parte della struttura muraria integra in elevazione, presenta lateralmente le tracce dell’imposta di una ruota verticale e della canalizzazione in muratura di adduzione “dall’alto” dell’acqua. Non conserva apparecchiature e meccanismi del sistema di macinazione ma sono presenti tracce di macine “La Ferté”, costruite con materiale granitico della località francese. Da appurare se le macine provenivano direttamente dalle fabbriche di La Ferté-Sous-Jouarre, tra le più prestigiose per l’attività di macinazione, soprattutto per la qualità, o fabbricate in altri paesi con materiale originale. Nell’ultimo periodo di attività l’opificio dovrebbe esser stato azionato con meccanismo a vapore.