Rif: 068
Comune: Nuoro
Gli imponenti ruderi del mulino sono ubicati lungo la S.S. 129 in corrispondenza del ponte sul Rio Caparedda. La datazione originaria è post 1830 ? (costruzione nella strada sulla quale l'edificio è addossato).
Presenta sul prospetto frontale una struttura muraria in blocchi squadrati di granito in buone condizioni di conservazione. Lateralmente risulta addossato al ponte sulla S.S. 129 e nel lato opposto alla scarpata rocciosa. Nel lato retrostante la parete risulta praticamente obbliterata da macerie; solo la parte supertiore risulta visibile e presenta un ampio ingresso voltato ad arco.
La presenza di uno stretto cavedio dotato di una piccola apertura, sia nella parte bassa del prospetto retrostante, per l'adduzione dell'acqua (?), sia in quello frontale, per lo scarico del flusso idrico nel corso d'acqua antistante (?), fa ipotizzare l'utilizzo di una ruota verticale per l'azionamento del meccanismo di molitura.
Non è nota la proprietà originaria del mulino e gli eventuali passaggi di possesso e conduzione nel tempo. Seppur non appurata l'attinenza con il mulino qui descritto, il fondo “Reale Udienza di Sardegna”, conservato presso l’Archivio di Stato di Cagliari, cita una causa presso il tribunale supremo del Regno relativa ad un fatto criminale condotto da “…Fois Capitta Giuseppe Luigi del fu Cosimo, nato e domiciliato in Nuoro, d’anni ventiquattro, contadino, accusato di grassazione nella notte del 22 al 23 marzo 1858, a danno d'Antonio Vincenzo Carnoglio, nel mulino appartenente al medesimo nei territori di Nuoro”.